Non c’è alcun dubbio su quale sia la nazione che domina il tiro con l’arco! Da quando il tiro con l’arco è sport olimpico la Korea del Sud ha vinto 39 medaglie, 23 delle quali sono d’oro; le ultime quattro proprio alle Olimpiadi di Rio. Nelle competizioni femminili poi non c’è storia, le coreane hanno sempre vinto l’oro da quando il tiro con l’arco femminile è entrato alle Olimpiadi con Seoul 1988.
Ma quali sono le ragioni che stanno alla base di questi successi?
Come per tanti altri popoli, la comparsa del tiro con l’arco in Korea è avvenuta presto, attorno al V secolo a.C., e l’arco è rimasto fino all’invasione giapponese di fine 1500 la principale arma dell’esercito coreano. L’arco tradizionale coreano si chiama Gakgung ed ha una particolarità, è un arco riflesso, non ricurvo! Qual è la differenza? La curvatura del Gakgung a riposo forma una C che si distingue dall’arco ricurvo e offre una breve distanza tra i tip dei due flettenti. Questo implica libraggi molto alti dando la possibilità di tiri potenti e lunghi, fino a 145 metri!
Fin dalle scuole elementari i bambini coreani praticano il tiro con l’arco per due ore al giorno. Fin da subito quindi vengono identificati quelli che sono gli arcieri più promettenti che continueranno a praticare il tiro con l’arco anche durante gli anni di medie e superiori. L’obiettivo è naturalmente quello di formare degli arcieri in grado di entrare nel team nazionale. Questo sistema in grado di garantire un bacino costante di giovani talenti è stato avviato molti anni fa con lo scopo dichiarato di portare a casa medaglie olimpiche.
I risultati si sono visti, 23 medaglie d’oro finora, gli Stati Uniti sono secondi ben distanziati con sole (si fa per dire!) 13 medaglie.
Il conteggio delle medaglie olimpiche coreane è impressionante, ma arrivarci non è stato facile. Gli arcieri coreani si allenano più di qualsiasi altro con una media di 10 ore per giorno e più di 2500 frecce a settimana.
Alcune di queste ore sono dedicate al mental training, un aspetto che risulta fondamentale e non può scindersi dall’esercizio fisico. A ciò si affiancano allenamenti particolari nei quali vengono ricreate le condizioni di gara per abituarsi alle sensazioni che si potrebbero provare. Per questo gli arcieri della nazionale fanno delle sessioni di allenamento in uno stadio per abituarsi alla luce dei fari e al rumore degli spettatori.
Inoltre durante l’anno Olimpico la nazionale coreana non partecipa a nessun evento indoor proprio per tirare costantemente ai 70 metri, nonostante il rigido inverno di Seoul.
Arco tradizionele Gakgung. Photo Credit: Jeon Heon-Kyun/EPA
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